Palermo, lutto nel mondo della pasticceria: è scomparso Roberto Pennino

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Il mondo della pasticceria a Palermo ha appreso allì’improvviso della morte di un giovane e brillante chef, Roberto Pennino. Pennino aveva 40 anni, lo ha stroncato un iprovviso malore. Negli anni ha lavorato in tante strutture prestigiose, fra le quali Villa Igiea e Villa Bordonaro. Lavorava presso la scuola di cucina Be Chef e fino a ieri era al Sigep, la manifestazione fieristica di Rimini legata al gelato.

Immensi la partecipazione e il dolore in rete. «Ho avuto la fortuna – scrive Francesco Santoro – di lavorare con te e condividere tanti successi insieme. Eri un grande padre un grande lavoratore un grande marito e una persona seria e professionale». Lo ricorda anche una squadra di calcio, la Romagnolo Brancaccio: «Avremmo preferito non giocare la partita di questa sera, la notizia della tua morte ci ha sconvolti. Caro Roberto, eri una persona dolce perbene e seria, questa sera giocheremo con il lutto al cuore. Riposa in pace». «Delizia il Paradiso con le tue torte e i tuoi dolci – scrive ancora Santoro – e falli gioire per le tue prelibatezze come facevi qui ad ogni evento». «Roberto non era solo un maestro pasticciere di straordinario talento, ma anche un esempio di innovazione e crescita personale. La sua passione e la capacità di trasformare la tradizione in opere uniche hanno arricchito il mondo della pasticceria», sottolinea Salvatore Maria Verardo.

Lo chef Paolo Romano, postando una foto di fronte al suo vecchio ristorante, ricorda un episodio: «Anno 2019 (dopo l’esperienza comune a villa Igiea), eravamo nel mio ristorante con Alessandro, avevamo appena messo appunto dei nuovi dolci, mi dicesti a fine giornata, Min…. Fratello andiamoci a fare le foto, mi raccomando dobbiamo sorridere! Grazie Roberto Pennino per l’insegnamento che mi hai lasciato quel giorno, tvb».

Lo ricorda anche l’Alberghiero Pietro Piazza di Palermo, scuola frequentata da Pennino. «Alla famiglia tutto il nostro affetto e il nostro conforto», scrive il preside Vito Pecoraro.

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