Le recenti norme che a livello europeo disciplinano il settore della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione dei prodotti ittici hanno apportato un indubbio miglioramento in ambito di tracciabilità, rintracciabilità e controllo igienico sanitario. L’innovazione tecnologica diviene una priorità non più rinviabile per le aziende ittiche e per le imprese che si occupano di trasformazione e lavorazione dei prodotti ittici. Con l’emergenza sanitaria i consumatori sono divenuti sempre più esigenti e garantire un prodotto di qualità è essenziale per potersi differenziare dalla concorrenza dei mercati internazionale.
Indagare sui corretti approcci al settore e per un’importante diversificazione dell’attività ittica primaria permette agli operatori di trasmettere l’importanza della tradizione del territorio, della pesca sostenibile e di un consumo ittico responsabile. Le attività di ricerca che oggi intraprendono numerose organizzazioni ittiche e strutture universitarie riguardano l’elaborazione e l’applicazione di modelli applicati che, oltre a garantire il reddito del pescatore, valorizzano turisticamente le attività di pesca e acquacoltura, tutelando l’ambiente e il territorio.
Sostanzialmente, appare importare dare nuovo un nuovo impulso al settore ittico nazionale attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica. Recentemente, si è svolta un’interessante iniziativa predisposta nell’ambito della manifestazione digitale organizzata da Innovation Village che ha visto un panel dedicato a “L’innovazione nella filiera della pesca”. Durante i lavori, ai quali ha partecipato Giuseppe Palma, Segretario generale di Assoittica Italia, sono stati presentati i risultai di due progetti finanziati nell’ambito della programmazione FEAMP della Regione Campania che risultano di notevole interesse per le aziende del comparto ittico.
Uno dei progetti si pone l’obiettivo di aumentare la competitività delle piccole e medie imprese del settore della pesca attraverso lo sviluppo di un sistema di gestione della tracciabilità del pescato incentrato sulla tecnologia “blockchain”. Tale tecnologia è caratterizzata da una infrastruttura informatica presente in tutti gli step della filiera coinvolta nel progetto. Ulteriore obiettivo del progetto è quello di fornire indicazioni sullo stato di “salute” di specie ittiche pescate, in alcuni contesti marini della Regione Campania, in termini di variazioni di condizioni ambientali, dalla concentrazione di nutrienti alla presenza di inquinanti, che possano determinare situazioni non accettabili per il consumatore e compromettendo la qualità del prodotto.
Le imprese stanno facendo la propria parte, e lo dimostrano i casi di eccellenza imprenditoriali della nostra Penisola, ma anche le istituzioni devono fare uno sforzo di equilibrio tra gli interessi in campo, riducendo vincoli burocratici inutili, sostenendo con forza l’innovazione per favorire il ricambio generazionale e riformando l’amministrazione pubblica. Anche la grande distribuzione organizzata può incentivare il settore dando un supporto all’imprenditoria della pesca italiana, valorizzando il prodotto tipico locale per dare una risposta ad una tendenza in crescita di consumo che chiede qualità e tracciabilità dei prodotti ittici.
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