Il mercato ittico internazionale sta vivendo enormi problematiche dovute all’emergenza sanitaria e alla conseguente crisi economica frutto della chiusura del canale commerciale Ho.Re.Ca e al mutamento repentino dei consumi alimentari italiani e internazionali. Nel corso dell’anno 2020, sono state circa quindici milioni le famiglie che hanno mutato la scelta dei consumi alimentari elaborando nuove ricette povere che prevedono il consumo di pescato come tonno, baccalà o pesci come l’orata per piatti non troppo elaborati.
Le analisi di PescAgri, l’Associazione Pescatori Italiani, promossa da Cia, ha stimato che per il settore ittico, nel corso del 2020, vi è stato un calo del fatturato di oltre il 40%. Importanti le perdite registrate a novembre 2020, in termini di volumi del prodotto. Le restrizioni sugli spostamenti e le chiusure dei ristoranti hanno influenzato in negativo sulla domanda di pesce fresco e locale. Tuttavia, il consumatore ha mutato la propria attenzione dedicando estrema attenzione alla tracciabilità del prodotto e alle nuove modalità di acquisto tramite canali eCommerce e con la diffusione di Marketplace di prodotti ittici.
Inoltre, i recenti risultati commissionati dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, in una analisi intitolata “Acquacoltura e Covid-19: quale impatto sui consumi?”, ha consentito di comprendere le novità del mondo ittico in rapporto ai consumi e alla distribuzione. Le chiusure dovute all’emergenza hanno provocato variazioni nelle modalità di preparazione del pesce a casa e un aumento nella raffinatezza delle ricette. La preferenza di prodotto italiano è arrivata all’82%, perché percepito come di maggior qualità, sulla base di una serie di parametri a pari merito: più sostenibile, più sicuro e controllato, più fresco.
Tali analisi dimostrano che anche per gli operati e per le aziende del mondo ittico è variata la modalità di approccio al mercato, con un protagonismo forte di nuove modalità di comunicazione e nuove visioni di network e business. La realtà virtuale può contribuire e far comprendere l’importanza del prodotto ittico e sviluppare ulteriormente il business tra produttori e distributori. Chi ha compreso a fondo tali dinamiche è stata l’associazione Assoittica Italia. Con la durissima crisi economica e l’anno della pandemia sanitaria, Assoiticca ha rivisto le proprie priorità. Obiettivo dell’Associazione è quello di dare una risposta concreta alle aziende che a causa della pandemia non hanno potuto partecipare a manifestazioni internazionali, appuntamenti indispensabili per sviluppare nuove strategie di marketing.
L’idea di Assoiticca è quella di utilizzare e massimizzare le potenzialità del digitale e del web, attraverso l’utilizzo di sofisticate tecnologie di semplice utilizzo. Con tali premesse nasce Digital Seafood Trade Show, una fiera virtuale che non avrà nulla da invidiare alle manifestazioni in presenza. I buyer potranno visitare le aziende in room private, previo appuntamento, così come accade nelle fiere in presenza. Assoittica in occasione della Giornata Europea del Mare, con due giorni di fiera virtuale il 20 e il 21 maggio, chiama a raccolta tutto il mondo ittico per riflettere su come sviluppare il futuro del settore a partire delle potenzialità dei B2B digitali e degli incontri specifici sulle nuove strategie di marketing e sostenibilità per il mondo del pesce e per la tutela dei nostri mari e oceani.
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