La cucina orientale ha una diffusione sempre maggiore anche in Europa. Ci sono, però, degli ingredienti e dei metodi di cottura che possono risultare dannosi per la nostra salute. L’eccessiva sapidità della salsa di soia o la frequente frittura, per esempio, possono causare gravi disturbi. Lo spiega in due approfondimenti sul proprio profilo social Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.
La dieta mediterranea
Notevolmente diverse dalla dieta mediterranea, anche per questioni legate al territorio, la cucina giapponese e quella cinese hanno avuto un vero e proprio boom in Occidente negli ultimi anni. Un po’ per moda, un po’ per il fascino delle culture orientali, anche da questa parte del mondo abbiamo cominciato ad introdurre pietanze prima quasi sconosciute.
Ovviamente la cucina orientale non ha solamente lati negativi. Come ogni tradizione culinaria, anche Giappone e Cina propongono pietanze ricche di preziosi nutrienti. Bisogna solamente fare attenzione ad alcuni ingredienti e metodi di cottura.
“La dieta mediterranea – scrive Airc sui suoi social – è il regime alimentare più indicato per chi vuole mantenersi in salute, ma in ogni tradizione alimentare c’è del buono non solo dal punto di vista degli odori e dei sapori, ma spesso anche da quello della salute”.
La cucina cinese
Come abbiamo già precisato, la cucina cinese è molto apprezzata anche in Occidente. “I ristoranti cinesi – scrive Airc – sono numerosi e molto diffusi in Italia, e la cucina cinese risulta la più gradita tra quelle esotiche”.
Non sempre, però, si conosce fino in fondo una tradizione culinaria, soprattutto se arriva dal lato opposto del pianeta. “Tradizionalmente – spiega Airc – si suddivide in quattro tipi: del Nord, del Sud, dell’Est e dell’Ovest. La Cina è infatti un continente a sé e ci sono grandi differenze tra un territorio e l’altro. Quella che comunemente identifichiamo come “cucina cinese” è in realtà tipica del Sud del Paese e predilige le carni bianche, come il pollo e il vitello, a cui si aggiungono maiale e pesce oltre a riso e verdure sempre presenti in ogni pasto”.
La cucina cinese fa un largo uso della salsa di soia. Capace di “emulare” gli effetti degli estrogeni, ormoni sessuali femminili, sui recettori cellulari, ha un possibile effetto protettivo sui tumori che dipendono dagli ormoni.
La cucina giapponese
Quasi superfluo sottolineare l’enorme diffusione che ha avuto in Europa e in Italia il sushi, tipico della cucina giapponese.
“Il sushi è la grande passione degli italiani – spiega Airc -: i ristoranti che lo servono negli ultimi anni si sono moltiplicati, mentre piccole confezioni di sushi pronto si trovano ormai in tutti i grandi supermercati. La cucina giapponese, però, va ben oltre il sushi e merita di essere assaggiata”.
La cucina giapponese, infatti, predilige ingredienti freschi e cotture brevi e poco elaborate. Inoltre utilizza molto pesce, ricco di acidi grassi omega-3.
Cucina orientale: a cosa fare attenzione
Se da un lato la cucina orientale di essere assaggiata, dall’altro è bene fare attenzione ad alcuni aspetti.
Innanzi tutto, bisogna considerare che la salsa di soia, punto di forza della cucina cinese, è molto ricca di sale. A tale proposito può essere utile ricordare che, in commercio, esistono versioni di salsa di soia a ridotto contenuto di sale.
Attenzione anche alle fritture. Le famose “tempure”, con una pastella fatta per metà di amido di grano e per metà di amido di mais, possono essere dannose per la nostra salute. Questo non vuol dire che non bisogna mangiarne, ma è opportuno non eccedere nel consumo.
Infine la cucina giapponese fa uno scarso uso di prodotti di origine vegetale e frutta, anche per ragioni legate al territorio. Elemento, questo, diametralmente opposto alla dieta mediterranea a cui il nostro organismo è più abituato.
Assaggiare le cucine di diverse parti del mondo è un modo per viaggiare e conoscere posti nuovi attraverso il cibo. Lasciamoci trasportare dal gusto e dalla voglia di vivere nuove e diverse esperienze culinarie, basta solamente prestare attenzione e non eccedere con pietanze che possano essere nocive per la nostra salute.
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