Venticinque i massimi riconoscimenti per la Sicilia della guida del Touring Club Italiano, riservata ai vitigni autoctoni. Tra le Corone dell’Isola Zahara 2020, il Grillo che abita tra la Riserva Naturale del Lago Biviere di Gela e il Mar Mediterraneo.
Tra tutti i vini italiani sono ben 739 Corone i massimi riconoscimenti decretati quest’anno dall’edizione 2022 della guida Vinibuoni d’Italia. Tra queste, brilla il frutto di una giovane cantina siciliana. Casa Grazia, azienda di Gela sita a pochi metri dal Mediterraneo, che ottiene il massimo riconoscimento con il Grillo Zahara 2020.
Ancora sugli scudi, dunque, il vitigno attualmente più glamour di Sicilia. Il Grillo si conferma di grande appeal e di crescente richiamo qualitativo verso i consumatori abituali e i winelover, anche attraverso la versione nissena dell’azienda Casa Grazia che ha i suoi vigneti in una location particolare, tra il Mar Mediterraneo di Gela e la Riserva Naturale orientata del Lago Biviere, due naturali volani termici ambientali, entrambi ad acqua salata, che governano 50 ettari di terreno a matrice calcareo-sabbiosa.
Casa Grazia si conferma leader nella produzione di questo straordinario vino le cui viti lambiscono proprio il lago. Zahara ottiene, così, il massimo punteggio dal Touring Club Italiano che gli riconosce la Corona, a conferma della rapida escalation qualitativa che questo vitigno, ormai fortemente identitario di Sicilia, sta percorrendo grazie al suo grande fascino.
Zahara coinvolge per le sue sensazioni di piacevolezza di beva, di intensità e di persistenza, che spaziano dalla freschezza alla spiccata sapidità, alla pienezza gustativa e alla grande persistenza. Ancora per le note aromatiche agrumate, per quelle di melone giallo e pera Williams, per quelle floreali di zagara e gelsomino, fino a conquistare coi suoi sentori erbacei di ortica ed erbe aromatiche e con quei tocchi speziati di pepe bianco.
Un vino, il Grillo Zahara, sin dalla prima annata sugli scudi perché sempre pronto a sfidare il tempo, confermando, così le attitudini dell’enologo Tonino Guzzo, ostinato sostenitore sin dai suoi inizi della qualità dei bianchi siciliani.