
I carabinieri hanno messo in campo un ampio dispositivo di controllo per proteggere il prezioso pistacchio verde di Bronte, prodotto a marchio Dop (Denominazione di origine protetta), da furti, frodi alimentari e violazioni delle norme sul lavoro. L’operazione ha coinvolto diversi reparti dell’Arma: dai militari della compagnia di Randazzo ai gruppi specializzati nella tutela agroalimentare, supportati da unità aeree, squadre d’intervento rapido e reparti dedicati alla sicurezza sul lavoro e alla salute pubblica.
Controlli a tappeto, anche di notte
Per giorni, le pattuglie hanno vigilato giorno e notte sulle campagne brontesi, monitorando dall’alto con elicotteri e a terra con auto di servizio, per tutelare i coltivatori e prevenire furti nei campi pieni di pistacchi pronti per la raccolta.
Durante uno di questi controlli notturni, intorno all’1:30, una pattuglia ha notato torce accese all’interno di un pistacchieto. All’arrivo dei militari, i sospetti si sono dati alla fuga. In un altro episodio, due uomini sono stati fermati vicino ai campi senza una motivazione valida: sono stati perquisiti e segnalati alle altre unità in zona.
Sequestri e sanzioni nei negozi e nelle aziende
I carabinieri hanno anche eseguito numerosi controlli in bar, pasticcerie e aziende di trasformazione, per verificare la regolarità dei prodotti al pistacchio venduti al pubblico.
In diversi casi sono emerse irregolarità: sono stati sequestrati alimenti non conformi e comminate sanzioni per oltre 6.000 euro. Nelle grandi aziende, i controlli si sono concentrati sulle fasi di lavorazione e rivendita del prodotto, per prevenire frodi alimentari e garantire la sicurezza del consumatore.
Lavoro nero in tre aziende agricole
Un altro fronte dei controlli ha riguardato le condizioni di lavoro. In 7 aziende agricole ispezionate, i carabinieri hanno scoperto irregolarità in 3, due delle quali risultavano operare completamente in nero, impiegando personale senza alcun contratto o visita medica obbligatoria.
I titolari sono stati denunciati e dovranno pagare sanzioni e ammende. Inoltre, sono stati recuperati contributi previdenziali non versati per un totale di oltre 17.000 euro.
Una filiera da proteggere
Questi interventi si inseriscono in una strategia più ampia per proteggere una delle eccellenze agroalimentari italiane, difendendo il lavoro degli agricoltori onesti e tutelando i consumatori da frodi e prodotti non sicuri.
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