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Fiasconaro sbarca a New York: nuovo temporary store e riconoscimento dalla Columbus Citizen Foundation
02 Lug 2025 15:11

Nicola Fiasconaro premiato dalla Columbus Citizen Foundation

A ottobre Fiasconaro, l’industria dolciaria di Castelbuono, in Sicilia, inaugurerà a Manhattan, New York, il suo primo temporary store negli Stati Uniti: un presidio strategico che segna una nuova fase nel percorso di internazionalizzazione dell’azienda dolciaria siciliana. Una scelta in linea con la crescita del marchio sul mercato americano, oggi primo Paese estero per incidenza sul fatturato complessivo, pari al 13%. Il progetto newyorkese rappresenta il primo passo verso una presenza più strutturata oltreoceano, in un mercato dove il made in Italy dolciario continua a registrare una crescita significativa, alimentata dalla qualità percepita e da un racconto territoriale che valorizza l’artigianalità.

A rafforzare ulteriormente la reputazione del brand negli Stati Uniti è arrivato anche un importante riconoscimento da parte della Columbus Citizen Foundation. Nel corso della cerimonia, la fondazione ha conferito a Nicola Fiasconaro la prestigiosa Medaglia «Cristoforo Colombo», un’onorificenza riservata a personalità di spicco che si sono distinte nella promozione dell’eccellenza italiana nel mondo. Il premio celebra l’impegno e la straordinaria dedizione del maestro Fiasconaro nell’esportare la cultura gastronomica italiana all’estero, contribuendo a rafforzare i legami culturali tra l’Italia e la comunità italo-americana. La Medaglia rappresenta uno dei massimi tributi della Foundation, assegnato a figure che incarnano i valori e il prestigio della tradizione italiana a livello internazionale.

«L’apertura del temporary store a New York, in un momento cruciale in cui la cucina italiana aspira a diventare patrimonio Unesco, rappresenta per noi un’occasione strategica che supera il semplice aspetto commerciale», afferma Nicola Fiasconaro. «È l’opportunità – aggiunge – di esportare un patrimonio culturale unico, fondato su tradizioni artigianali radicate, filiere locali e standard di qualità riconosciuti a livello globale. Il nostro obiettivo è raccontare la storia, il valore economico e culturale del made in Italy, dimostrando come un prodotto artigianale possa diventare portavoce del territorio e contribuire a rafforzare la reputazione internazionale della cucina italiana come patrimonio da tutelare e valorizzare».

La decisione arriva in un momento di forte crescita per Fiasconaro, che ha chiuso il 2024 con 33 milioni di euro di fatturato – in aumento rispetto all’anno precedente – e un’incidenza sempre più rilevante dei mercati internazionali: l’export vale oggi il 34% del giro d’affari complessivo. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato estero, con una quota pari al 13% delle vendite totali, seguiti da Spagna (12,5%), Svizzera (12%) e Francia (10,5%). In coerenza con la strategia di espansione all’estero, l’azienda guidata dai fratelli Nicola, Fausto e Martino Fiasconaro ha deciso di puntare su un presidio diretto nel cuore di Manhattan.

«Vogliamo crescere sui mercati esteri – spiega Fiasconaro – mantenendo un forte radicamento nel territorio. La sfida è integrare visione manageriale e identità artigianale, puntando su tracciabilità, filiere locali e qualità delle materie prime».

Fondata nel 1953, l’azienda Fiasconaro ha saputo ritagliarsi un posizionamento distintivo nel comparto dolciario, grazie alla reinterpretazione del panettone con ingredienti autoctoni e tecniche di lavorazione della tradizione siciliana. Negli ultimi anni, l’azienda ha rafforzato la sua visibilità internazionale anche grazie a un’operazione di co-branding con Dolce&Gabbana, che ha portato alla creazione di prodotti realizzati su misura. Nel 2023, uno dei panettoni iconici – il «Dolce Presepe» – è stato scelto come omaggio istituzionale per il presidente Usa Joe Biden. Oggi Fiasconaro impiega oltre 250 addetti stagionali nel periodo natalizio e destina circa il 45% degli utili annui a investimenti sul territorio, con particolare attenzione a impianti produttivi, ricerca sulle materie prime e promozione della cultura gastronomica locale.


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