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Le strategie di marketing dei prodotti spagnoli e le nuove prospettive per l’Italia
06 Apr 2021 08:01

Sono anni che l’ortofrutta spagnolo fa concorrenza al prodotto Made in Italy sia sul mercato interno che nei circuiti economici internazionali. Le recenti novità sulle relazioni economiche e commerciali tra Spagna e Canada che vanno rafforzandosi, soprattutto in ambito agroalimentare, devono far riflettere. I ministeri spagnoli della pesca, dell’alimentazione, dell’industria, del commercio e del turismo hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per promuovere arance e mandarini, prodotti in Spagna, nel mercato canadese per una durata di tempo di tre anni. Una campagna finanziata con 400.000 euro, finalizzata a consolidare la posizione commerciale del settore degli agrumi ispanici nel nord America, rafforzando la reputazione ispanica in rapporto ad altri concorrenti commerciali europei. Importante è anche l’elemento comunicazione e digitale inserito all’interno della campagna promozionale.

L’obiettivo della campagna, che si svolgerà fino al 2022, è quello di consolidare la reputazione degli agrumi spagnoli al fine di aumentarne il consumo interno in Canada, un consumo che viene registrato in aumento nel periodo di emergenza sanitaria globale. Secondo i dati elaborati dal Citrus Management Committee (CGC), le esportazioni di agrumi nel periodo di marzo e aprile del 2020 sono aumentate del 15%, raggiungendo quasi mezzo milione di tonnellate. Una tendenza al rialzo della domanda internazionale destinata a crescere anche nel corso dei prossimi mesi.

I prodotti spagnoli si sono imposti con forza in Europa e nel mondo a tal punto che hanno reso la Spagna un Paese leader delle esportazioni di frutta e ortaggi freschi a livello mondiale. Nonostante una produzione interna di frutta e ortaggi freschi superiore a 25 milioni di tonnellate, assistiamo a una forte crescita delle importazioni in Spagna destinata a far emergere nuove opportunità anche per il mercato italiano. La crescita della popolazione spagnola, passata dai 40 ai 47 milioni di abitanti nel periodo 1995-2020 influisce molto come la crescita economica di questi 25 anni, escludendo le diverse oscillazioni ed in particolare la crisi del 2008, che ha favorito un cambio della dieta degli spagnoli, ad esempio, sempre più propensi ai frutti esotici. La Spagna è un mercato e un sistema commerciale da guardare con estrema attenzione per le imprese e i produttori italiani.

Il Paese oltre ad essere molto importante per le esportazioni italiane può essere visto anche come leader da imitare nella diffusione e creazione di campagne di comunicazione per i prodotti e le eccellenze italiane. D’altronde, i marchi italiani riconosciuti come eccellenza vanno diffondendosi anche in Spagna. La grande attività pubblicitaria di Marlene ha contribuito ad affermare l’immagine delle mele italiane tra i consumatori spagnoli. Per il consumo delle uve italiane, storicamente migliori della maggior parte delle varietà spagnole, ha influito la diffusione e pubblicizzazione delle varietà senza semi, che nei prossimi anni saranno probabilmente soggette a modifiche. Ci sono anche specialità di nicchia molto apprezzate, come il radicchio rosso di Treviso, che possono trovare spazio nel cuore culinario degli spagnoli. Un percorso già intrapreso da altre specialità italiane nel mercato iberico. Nel 1975 gli spagnoli che conoscevano la pizza erano solo quelli che avevano viaggiato in Italia, mentre oggi la mozzarella si trova in tutti i supermercati spagnoli.

L’Italia ha tutto il bagaglio di conoscenza e formazione per trovare la sua nicchia in uno dei Paesi in cui l’importazione di frutta e verdura è cresciuta maggiormente negli ultimi due decenni.  Anche se l’esportazione di arance e mandarini da parte della Spagna continua a crescere, l’Italia potrebbe fare la differenza imitando le pratiche migliori di marketing del mercato spagnolo, sia all’estero che all’interno dello stesso mercato spagnolo, che apprezza tantissimo il prodotto italiano se quest’ultimo è ben diffuso e pubblicizzato.


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