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Save the sea, la campagna sul riciclo di olio da cucina rivolta ai diportisti
11 Ago 2021 08:00

Salvare il “polmone blu” della Terra, salvaguardare il mare dall’inquinamento. E’ questo l’obiettivo della campagna Save the Sea Recycle Cooking Oil lanciata da Marevivo e RenOils per sensibilizzare i diportisti al riciclo dell’olio. La campagna è partita già da qualche giorno e hanno già aderito 37 porti turistici e commerciali italiani.

Save the sea, la campagna sul riciclo di olio da cucina rivolta ai diportisti

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Estate: tempo di vacanza e tempo di mare, lo stesso mare che ci regala momenti di relax e paesaggi mozzafiato ma che oggi è sempre più preda dell’inquinamento. Marevivo e RenOils insieme ai partner Assonat- Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici, Lega Navale e Guardia Costiera e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, hanno lanciato la campagna Save the sea Recycle cooking oil.

Si tratta di un progetto che vuole spingere i diportisti alla corretta gestione dell’olio esausto da cucina. un modo per sensibilizzare alla raccolta e proteggere il mare. I diportisti possono così gettare l’olio, utilizzato per cucinare in barca, direttamente al porto, salvaguardando il mare e i suoi abitanti.

Il presidente di RenOils, Ennio Fano, spiega che l’obiettivo è “arrivare nelle case dei cittadini perchè la raccolta domestica produce il quantitativo maggiore di rifiuto ma è anche la più difficile da intercettare: “A oggi recuperiamo il 32% dell’olio utilizzato per cucinare, è quindi utopistico pensare di raggiungere il 100% in breve tempo ma possiamo guardare avanti avendo fiducia che sempre più persone differenzino il rifiuto ‘olio da cucina’ e ne comprendano l’importanza”.

La campagna infatti interessa i porti e sono già 37 i porti italiani, tra turistici e commerciali, che hanno aderito. I porti che hanno aderito all’iniziativa sono 5 in Toscana (Pisa, Livorno, Capraia, Piombino, Isola D’Elba), 7 in Liguria (Sanremo, Alassio, Savona, Finale Ligure, Varazze, Santa Margherita Ligure, Chiavari), 7 in Puglia (Casalabate, Mola di Bari, Ostuni, Fasano, San Foca Melendugno, Vieste, Manfredonia), 1 in Abruzzo (Pescara), 1 nelle Marche (Fano), 2 in Veneto (Fossone e Barricata), 1 in Friuli Venezia Giulia (Lega Navale sez. Trieste), 1 in Piemonte (Lega Navale di Meina), 4 in Campania (Marina di Salerno, Marina di Policastro, Marina di Arechi, Cantieri Nautici), 2 nel Lazio (Porto di Roma, Isola di Ventotene), 3 in Sicilia (Licata, Capo D’Orlando, Baia Levante) e 3 in Sardegna (Marina di Portisco, Marina di Sifredi, Marina Sant’Elmo).

Ricordate che l’olio è altamente inquinante. Un solo litro infatti è responsabile dell’inquinamento di circa 1.000 metri quadrati di acqua, forma una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione e compromette l’esistenza della flora e della fauna marine.

Se invece si procede ad un corretto recupero, l’olio può essere riciclato e utilizzato nella produzione di biodiesel per autotrazione, in impianti di cogenerazione, nella produzione di bio-lubrificanti, saponi, cere e altro.


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