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Noci, nella valle dei sapori di Puglia
23 Nov 2019 18:53

Se si pensa alla Puglia, la mente inevitabilmente va al suo splendido mare. Ma tutti non sanno che ci sono moltissimi borghi che vale la pena visitare. Si resterà incantati per la bellezza delle chiese, dei vicoli dove le case sono intonacate di bianco ed i comignoli sono in pietra, per le masserie che s’intravedono nelle campagne. C’è tanta arte, cultura e naturalmente buon cibo. Tra le sue cittadine merita una tappa Noci, definita la città dell’enogastronomia e nota per le sue gnostre, tipici cortili su cui si affacciano le porte e le finestre di diverse case, un tempo luogo in cui ci si ritrovava a parlare del più e del meno. Siamo nella Valle d’Itria, in un angolo della regione che grazie al suo esteso verde ed il suo clima, mite d’inverno e fresco d’estate, regala un’aria sana. Ecco alcuni consigli su cosa fare e vedere se si sceglie questa meta per le prossime vacanze.

Dove mangiare

Se volete una cucina capace di trasmettervi i sapori della terra pugliese provate ad accomodarvi al tavolo della Masseria Mansueto. Un luogo dove natura, design sostenibile e gusto si incontrano per fondersi in armonia. La masseria nasce nel 2015 e qui si allevano suini, cavalli, asini e si produce dell’ottimo miele. In cucina lo chef Simon Luca Sansonetti, utilizzando le verdure dell’orto, si prende cura dei suoi ospiti proponendo loro i sapori della tradizione con un pizzico soltanto di innovazione: una nuova forma di gastronomia agricola. Se preferite però la pizza, cercate sul navigatore Sforno e vi proietterete subito su un’interessante pizzeria gourmet firmata da Stefano Callegari, primo pizzaman in Italia ad aver ottenuto gli ambiti 3 spicchi da Gambero Rosso. Provate la Cacio e Pepe, preparata mettendo dei cubetti di ghiaccio sulla superficie dell’impasto già modellato della pasta che viene così informata e poi condita con una bella grattugiata di formaggio, e l’Iblea che negli ingredienti vi rimanda alla calda terra siciliana.

Da assaggiare

I formaggi in Puglia sono qualcosa d’imperdibile. Tra le tante realtà casearie ne spicca una particolare, una storica azienda fondata nel 1992 che ogni giorno intreccia mozzarelle, impacchetta burrate anche per i mercati esteri, tramanda l’arte della produzione del caciocavallo silano. È quella di Giovanni D’Ambruoso, un imprenditore che ha saputo trasformare la propria passione in un’azienda che oggi dà lavoro a 260 operai. Dal miglior latte vaccino delle Murge, la sua azienda Deliziosa produce specialità casearie che sono riuscite a conquistare le tavole di italiane nonché della Svizzera, della Francia, del Giappone dove particolarmente richieste sono le burrate. E se si è un po’ golosi, provate a fare un salto allo storico Bar Commercio, in Piazza Garibaldi a Noci, dove dal 1969 si sfornano ogni giorno soffici pan di spagna che vengono poi riempiti di buona crema chantilly e spolverati di zucchero a velo per continuare nella produzione delle tradizionali Tette della Monaca. Una ricetta che si tramanda di padre in figlio tant’è che Vittorio Quarato le produce secondo l’antico metodo a lui insegnato.

Da degustare

I vini pugliesi sono straordinari. Non vi sono solo i noti Negroamaro e Primitivo, ma anche tanti altri vitigni autoctoni che diverse aziende trasformano in rinomate etichette. Impegnato nella loro valorizzazione vi è ad esempio Rocco Colucci di Cantine Barsento. L’azienda, sita a Noci e a pochi km da Alberobello, è un gioiello enologico scavato nella roccia calcarea a più di 13 metri di profondità. Assaggiate il Pàndaro 2018, 100% Fiano, dal colore giallo paglierino ed il profumo fruttato. Al sorso è sapido, con una leggera nota amara. Tra i rossi il Malicchia Mapicchia 2016, Primitivo in purezza, vino complesso dalla delicatissima dolcezza, da abbinare magari ad una pizza con gorgonzola e pere.

Dove dormire

C’è un posto, vicino a Noci, dove il tempo pare si sia fermato. È la Masseria Murgia Albanese, un’affascinante masseria del ‘700 diventata nel 2001 un grazioso B&B. Gli ambienti sono arredati con eleganti mobili d’epoca. Mobili e oggetti raccontano la storia della famiglia che nel corso delle varie generazioni l’hanno abitata. Grammofoni ormai vetusti convivono con divani ottocenteschi, fotografie e ritratti di impettiti signori fanno bella mostra di sé nelle sale del piano superiore. Le camere da letto sono arredate con mobili di famiglia, ma ottimi materassi assicurano un buon riposo nel silenzio campestre. 


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