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L’agricoltura biologica protagonista della transizione ecologica europea, è possibile?
25 Lug 2021 08:00

L’agricoltura biologica protagonista della transizione ecologica europea. Secondo Anabio, Associazione per la promozione del biologico di Cia-Agricoltori Italiani, è possibile. Tutto se si guarda all’Europa per crescere attraverso il Piano strategico nazionale della Pac e il Regolamento transitorio fino al 31 dicembre 2022, ma anche con gli Ecoschemi e il rafforzamento del settore in termini di superficie coltivata, ricerca e innovazione.

L’agricoltura biologica protagonista della transizione ecologica europea

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La transizione ecologica è dietro l’angolo, la macchina si muove nella direzione giusta. Lo fa sapere Anabio, in occasione della sua Assemblea annuale e in vista del sui ventennale. Bisogna puntare sul Piano strategico nazionale della Pac, sul Regolamento transitorio fino al 31 dicembre 2022 e sugli Ecoschemi. Il tutto rafforzando il settore in termini di superficie coltivata, ricerca e innovazione.

Un settore che, a 30 anni dall’emanazione del primo Regolamento europeo sul biologico (2092/91), vanta in Italia 2 milioni gli di ettari, 80 mila operatori per un valore di 3,5 miliardi di euro.

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La cabina di regia

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“La transizione ecologica che ci attende richiede anche per il settore bio, l’attivazione di una cabina di regia, al fine di assicurare continuità e integrazione a livello locale, regionale, nazionale e comunitario”, ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, con l’associazione che resta pronta a fornire, anche in questo caso, il suo contributo.

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“Il nostro compito come raccontano i primi 20 anni di Anabio – ha concluso – sarà sempre quello di migliorare la capacità di accesso dei produttori biologici ai finanziamenti disponibili sia a livello Ue che nazionale, oltre al consolidamento del ruolo di rappresentanza costruito nel tempo con le istituzioni, a tutela e valorizzazione del settore e dei suoi protagonisti”.


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