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La Fiera del Food “Cibus 2021” e la valorizzazione agroalimentare italiana 
04 Set 2021 16:10

La Fiera Cibus 2021 di Parma ha segnato un nuovo tracciato per il food di qualità e per la GDO evidenziando tutti i mutamenti sociali, economici e di consumo tra la fase pre-emergenza sanitaria e la nostra attualità. Cibus ha celebrato anche il raggiungimento dei cinquanta miliardi di euro annui di export, obiettivo fissato dal settore all’Expo 2015 e mancato nel 2020 a causa emergenza sanitaria, come ha sottolineato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare.

L’industria alimentare raggiungerà a fine anno i 40 miliardi di euro, cui andranno sommati 10 miliardi di euro dell’agricoltura. L’export è importante, anche perché i consumi interni presentano da anni un trend piatto. Dunque, dobbiamo puntare su mercati in forte crescita come quelli del Vietnam, della Malaysia, della Corea e altri. Una spinta al cambiamento verrà sicuramente dal PNRR, anche se si deve parlare di sostenibilità ambientale, economica e sociale”, ha ribadito il presidente di Federalimentare.

La riapertura di Cibus in presenza rappresenta un segnale a livello internazionale dall’Italia, in un settore in cui il Paese vanta una leadership mondiale. Con Ice Agenzia abbiamo stanziato più di un milione di euro per Cibus 2021, per favorire missioni incoming di operatori e giornalisti dall’estero. Tutto ciò nel contesto di un investimento di 57 milioni di euro nel Piano Straordinario per la Promozione del Made in Italy. La Farnesina, insieme a ICE Agenzia e Simest ha messo in campo varie iniziative per sostenere le fiere italiane”, ha dichiarato, in diretta streaming, Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. 

La XX edizione di Cibus è stata inaugurata da Gino Gandolfi, Presidente di Fiere di Parma, Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna. Nel corso della prima giornata si è tenuto il Convegno Inaugurale, con due tavole rotonde, una dedicata all’industria e l’altra alla distribuzione. Particolarmente importante è stato il convegno della seconda giornata dal titolo “Il made in Italy agroalimentare e le Indicazioni Geografiche. Le strategie per spingere la crescita”, organizzato da Food Trend Foundation in collaborazione con Fondazione Qualivita, Origin Italia, Origin e Afidop.

Sono 3.358 le Indicazioni geografiche dell’Unione Europea, aumentate di 757 dal 2010 al 2021, che fanno registrare un fatturato di 75 miliardi l’anno. L’Italia mantiene il primato per numero di denominazioni e nel solo 2020 ha visto la registrazione di quattordici prodotti, facendo segnare numeri importanti: 180.000 operatori coinvolti e 285 consorzi di tutela riconosciuti. E con un valore di produzione delle Ig che dal 2003 al 2020 è salito da 5 a 17 miliardi di euro. Fiera Cibus a Parma.

Punto di riferimento per il food and beverage italiano, Cibus ha rappresentato un trampolino di lancio per la ripartenza del settore nel 2021, un anno record per l’export agroalimentare. La fiera ha messo in vetrina le principali aziende agroalimentari, dai salumi ai formaggi, dalla pasta al pomodoro, dall’olio ai prodotti da forno, dal beverage al grocery, dai surgelati ai prodotti locali. Inoltre, hanno partecipato i maggiori player del mondo della distribuzione e ampio spazio è stato dedicato all’approfondimento, alla formazione e alla divulgazione di dati, alle opportunità e innovazioni. Tra le altre novità dell’edizione 2021, quella del nuovo spazio di Unionbirrai e Birra Nostra dedicato alle birre artigianali che ha riscosso particolare successo per gli utenti presenti. Lo spessore della manifestazione è stato garantito anche da una nutrita presenza istituzionale e imprenditoriale che ha avuto modo di riflettere sulle prospettive future del food italiano e del Mediterraneo. 


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