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Continua l’ascesa di Lumaca Madonita, oltre cento nuovi allevamenti di lumache tra l’Italia e l’estero
18 Giu 2021 08:00

Gli allevamenti di lumache sono sempre più numerosi. La diffusione della pandemia di Coronavirus non ha arrestato un trend che già negli scorsi anni si era stabilizzato sulla crescita. L’elicicoltura è un settore che prende piede sempre di più, sia in Italia che all’estero. Lo confermano i risultati di “Lumaca Madonita”. L’allevamento di lumache siciliano è il più grande d’Italia e nell’ultimo anno ha avviato un centinaio di nuovi allevamenti sia sul territorio nazionale, che oltre i confini dello Stivale.

I vantaggi dell’elicicoltura, come è nata Lumaca Madonita

I soci

L’elicicoltura è l’allevamento di lumache. Per diventare elicicoltore ci vuole innanzitutto tanta passione per la campagna, ma anche dedizione e un po’ di pazzia. Ce lo racconta Davide Merlino, responsabile commerciale dell’azienda. “È un settore nuovo – spiega – quindi ci vuole tanto impegno, ma a giocare il ruolo più importante è la passione per il lavoro all’aria aperta, tra agricoltura e animali”.

L’azienda Lumaca Madonita (link qui) è stata fondata nel 2006 a Campofelice di Roccella, in provincia di Palermo, da Davide Merlino, Michele e Giuseppe Sansone. Un caso fortuito portò i tre soci ad avvicinarsi all’elicicoltura. Ne sentirono parlare come possibile alternativa all’agricoltura tradizionale e decisero di investire in questo campo.

L’elicicoltura si può realizzare su quasi tutte le tipologie di terreno dotate di approvvigionamento di acqua. Anche una vecchia proprietà abbandonata può trasformarsi in terreno produttivo grazie all’allevamento di lumache. Inoltre, è una pratica green e sostenibile, due valori oggi sempre più richiesti e apprezzati. Fu così che i tre soci decisero di mettersi in gioco direttamente sul campo e,  dopo qualche anno di esperienza, sono riusciti a creare un sistema di allevamento tutto loro e ad avere la prima grossa produzione. Inizialmente non è stato facile ma i risultati sono arrivati presto e questo li ha spinti a non mollare. Ad attrarre oggi i nuovi imprenditori sono la versatilità e la rimuneratività del comparto.

Oltre duemila allevamenti con la consulenza di Lumaca Madonita

Allevare lumache diventa facile se lo si fa con l’aiuto di esperti. Lumaca Madonita dal 2011, vista la grande esperienza e il sempre più grande interesse nel settore, è diventata punto di riferimento italiano per chiunque voglia realizzare un nuovo allevamento. L’azienda infatti ha messo su un sistema di formazione che va dalla progettazione alla consulenza, dalla fornitura di materiali all’acquisto della produzione.

“Dal 2011, anno in cui abbiamo dato il via all’attività di formazione, progettazione e consulenza ad oggi – dice Davide Merlino – sono più di duemila gli allevamenti che abbiamo avviato e da circa il 90% di questi sono nate delle aziende in Italia. L’elicicoltura rappresenta però una possibilità appetibile anche all’estero: Serbia, Albania, Croazia, Grecia, Ghana, Nord Africa, Polonia, Bulgaria e Georgia”.

La sfida più grande, a cui Lumaca Madonita sta dedicando gran parte degli sforzi in questo periodo è proprio l’allevamento georgiano. “In Georgia, in particolare – continua Merlino -, stiamo lavorando con il Ministero dell’Agricoltura per dare il via ad un progetto di consulenza e formazione per nuovi allevatori, a conferma dell’interesse sempre crescente nei confronti di questo mondo”.  Si tratta di un allevamento di un terreno di cinque ettari che farà da apripista a tante altre collaborazioni.

La pandemia apre nuove occasioni

Per molti settori la pandemia di Coronavirus è stato un freno, per l’elicicoltura invece è stata una spinta.

“Noi siamo stati fortunati – racconta Merlino -. Proprio in questo periodo abbiamo iniziato una collaborazione con la grande distribuzione. Questo ci ha permesso di andare avanti nonostante le richieste da parte dei ristoranti fossero praticamente nulle a causa delle chiusure”. Grazie al tempo a disposizione per dedicarsi alla cucina e alla disponibilità delle lumache anche al supermercato – una novità -, l’azienda ha quindi aumentato le vendite.

Nell’ultimo anno sono più di cento i nuovi allevamenti avviati da Lumaca Madonita sia in Italia che all’estero. Un modo diverso per mettersi in gioco e ripartire. A rivolgersi a loro sono stati uomini e donne under 55 ma anche giovani desiderosi di avviare la loro prima attività. Non sono state da meno persone che a causa della pandemia hanno perso il lavoro o che vogliono provare a cambiare vita. Per loro l’elicicoltura è diventata una “seconda possibilità”.

Il “metodo Madonita”

A risultare vincente nel tempo è stato il cosiddetto “metodo Madonita”. Si tratta di un sistema di allevamento versatile e adattabile a tutte le realtà climatiche e territoriali messo a punto da Merlino e dai fratelli Sansone.

“Il nostro sistema di allevamento – spiegano – a differenza del vecchio metodo che si usava in Italia, riesce a portare introiti già dal primo anno di produzione perché il nostro ciclo di produzione necessità di soli 9 mesi, contro i 2-3 anni del vecchio sistema. Noi valutiamo il grado di umidità del terreno, la pendenza, l’esposizione al sole, la composizione chimica del terreno stesso, le dimensioni dell’appezzamento e il nostro modello è adattabile ad allevamenti molto piccoli che non superino i mille metri quadrati ad altri molto estesi fino a 50 mila metri quadrati. Spieghiamo come lavorare il terreno, come gestire l’allevamento. Abbiamo messo insieme un sistema che è un mix di elementi usati negli allevamenti in Italia e all’estero, riuscendo a produrre grosse quantità in tempi brevi con il minor investimento possibile e un’altissima qualità del prodotto finale. Questi elementi hanno fatto la differenza sul mercato, consentendoci di diventare una delle aziende italiane di punta del settore”.

Un metodo che nel tempo si è evoluto con soluzioni sempre più innovative per i problemi che si andavano manifestando. Come la rete antifuga, un sistema messo a punto per evitare l’allontanamento delle chiocciole dall’impianto. È stata migliorata anche l’alimentazione delle chiocciole con l’integrazione di un mangime a base di sfarinati ma senza alcuna sostanza nociva.


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