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Casadonna Reale compie 20 anni e “sbanca”, subito sold out il menu celebrativo dei fratelli Romito
16 Lug 2020 08:01

Il ristorante Casadonna Reale, tre stelle Michelin, festeggia 20 anni di attività e celebra il suo grande successo con un menu speciale, il 20Reale20. A sole due settimane dalla riapertura dopo il lockdown, la struttura registra il sold out fino alla fine del mese di luglio. Ad annunciarlo sono i fratelli Cristiana e Niko Romito, gli imprenditori abruzzesi al timone del ristorante Reale.

Casadonna Reale compie 20 anni, prorogato il menu celebrativo dei fratelli Romito

Grande soddisfazione per i fratelli Romito. Gli imprenditori del Casadonna Reale hanno anche sottolineato che le tante richieste di prenotazione arrivano soprattutto da parte di un pubblico giovane. Nuovi appassionati, con la voglia di vivere un viaggio gastronomico tutto italiano. Un’esperienza di cucina che porta la firma dello chef Niko Romito, Premio “Cuoco europeo dell’anno” 2020 Madrid Fusion.

Da questo rinnovato interesse, nasce la scelta di estendere l’opportunità di degustare il menù speciale fino al 13 settembre. Un modo per riuscire a smaltire la lunga lista d’attese e concedere ad un numero maggiore di persone di poterne fruire.

“Siamo stati sommersi – commentano Cristiana e Niko – da un affetto straordinario, dal desiderio incontenibile di tantissime persone di voler essere parte di questo anniversario speciale. Festeggiamo i vent’anni della nostra attività scaldati dal calore di tantissimi vecchi amici, storici clienti, appassionati di cucina, ma anche e soprattutto di tanti giovani sempre più attenti e curiosi di scoprire l’alta cucina e i processi e la ricerca che la sostengono che ci hanno testimoniato la voglia di “leggere” la nostra autobiografia.”

Casadonna Reale festeggia i suoi 20 anni con il menu “20Reale20”

Il menu degustazione contiene le 15 portate storiche del ristorante, i pilastri più significativi della ricerca e dell’evoluzione del linguaggio gastronomico dello chef Romito.

Tra i piatti presenti nel menu, ci sono i Ravioli con ricotta di pecora (2000), un grande classico della tradizione dell’Abruzzo di montagna. “I ravioli – raccontano dal ristorante – sono il piatto numero uno del primo menu ma anche il piatto delle domeniche in famiglia. Un piatto della tradizione alleggerito del suo condimento tipico (il pomodoro) che qui è eliminato rispetto alla ricetta tipica abruzzese, a favore delle materie prime di cui è composto, la sfoglia e la ricotta di pecora conditi con una salsa ad acqua che da lucentezza ma non tocca il sapore”.

C’è anche il Pancotto (2004), il piatto che ha segnato il passo della prima grande evoluzione della cucina di Niko.  “Piatto antico della cucina tradizionale povera dei pastori abruzzesi – si legge sulla pagina facebook del ristorante -. Il pane raffermo, gli ortaggi, il caciocavallo e il tuorlo d’uovo sono cotti separatamente per rispettare la natura e la consistenza di ciascun ingrediente. Un piatto di recupero, alleggerito nella ricetta, scomposto nella forma, contemporaneo nel concetto che esprime e nella centralità del gusto”.

E ancora il Brodo di capra, dragoncello e lamponi (2006-2019) che firma gli inizi del lavoro sull’alleggerimento dei grassi e della pulizia del gusto e che 13 anni dopo il suo debutto in carta, rimane un piatto contemporaneo e moderno. “Il brodo è un caldo invito ad iniziare un pasto – spiegano -. Un concetto ancestrale e rurale insieme come il brodo di capra. Essenziale come un infuso, viene reso drasticamente fresco ed energicamente aromatico grazie alla presenza del lampone e del dragoncello che creano eleganza e persistenza”.

Nel menu anche Melanzana arrosto e caramello di pesca (2010-2019), prima espressione del profondo ragionamento sui vegetali. “Da contorno a protagonista del piatto, lo studio sui vegetali parte da qui – si legge sulla pagina Facebook del ristorante -. Piatto monoingrediente dove il cubo di melanzana viola è lavorato con tecniche di stratificazione, laccatura, maturazione, fermentazione, estrazione e riduzione. Caramello di pesca ed estrazione di rosmarino completano l’equilibrio del gusto di un piatto che ha come unico protagonista un vegetale. L’idea è sempre quella di concentrare al massimo le identità: quella dell’ingrediente e quella di chi lo lavora”.

La continua evoluzione della ricerca gastronomica si riscontra anche nell’approccio alla trasformazione della carne di cui Piccione fondente e pistacchio (2016) è ambasciatore autorevole. “Ci sono cose – raccontano dal ristorante – che nel mondo dei gourmet e del fine dining sono o diventano un must, uno è il piccione. La massima espressione della purezza della carne di volatile in un’unica struttura, fondente, senza liquidi dispersi, ma con dentro il rosso profondo della carne. L’idea delle consistenze particolari e diverse, provando a salvare il piacere democratico e pieno”.

Protagonisti sempre anche i grandi classici come l’Assoluto di cipolla, parmigiano e zafferano (2009). “Questo piatto – si legge sulla pagina facebook del ristorante – segna l’ingresso del concetto di assoluto nei libri di ricette e nei menu. La cipolla nella sua forma più pura ottenuta con estrazione assoluta della materia prima. Lo zafferano, leggermente tostato, arriva da L’Aquila, uno dei più buoni al mondo. Il Parmigiano rappresenta la parte sapida. Cipolla, parmigiano e zafferano: tre elementi che insieme creano equilibrio, e sprigionano purezza singolarmente”.

Non poteva mancare il Pane (2015). “Il quotidiano può essere croce – spiegano -, indifferenza, dignità o contentezza di sé. Il pane è la quotidianità del cibo per antonomasia. Ridare dignità al pane, trattarlo come “capolovoro“ in sé, metterlo al centro della tavola gourmet come portata, e portata di autonomo rispetto, ha richiesto ore e giorni di fatica e ricerca. Ha chiarito un concetto portante della filosofia di cucina di Niko Romito, la semplicità e ha rimesso al posto che merita uno dei canoni alimentari di sempre dell’umanità”.

Tra le pietanze del menu degustazione del Casadonna Reale anche il Cocomero e pomodoro (2015), un piatto dalle diverse intensità di rosso. “Solo d’estate – scrivono -, quando è la natura a suggerire gli abbinamenti di colore e di sapore, di strutture diverse e accostate. È nato questo gioco tra cotto (il pomodoro) e crudo (il cocomero), consistenze e odori: vitreo e pressato il cocomero, che diventa ancor più croccante e foderato con tutte le erbe di stagione e il pomodoro”.

Nel menu 20Reale20 potete gustare anche il Calamaro arrosto, pompelmo rosa e olive nere (2018). “Un piatto – si legge sulla pagina facebook del ristorante – che parte dal mare e ritorna alla montagna, tra profumi di brace, amaro di oliva e aroma di finocchietto. È figlio di una fase di ricerca sulla tecniche, la maturazione ad esempio, che determinano un aumento di dolcezza e complessità di gusto e una struttura tenace e morbida che amplifica il sapore”.

Per iniziare bene il pranzo, l’antipasto Benvenuto Reale (2004). “L’antipasto della casa – raccontano – veniva servito in un unico piatto, così voleva la tradizione abruzzese. Sapori odori e ingredienti erano (e sono rimasti) un mazzetto di profumi d’Abruzzo. Dunque un doppio benvenuto a casa. Casa Romito, e la casa “madre” in cui si sono sempre riconosciuti e di cui sono fieri: la loro terra”.

Baccalà e peperoni (2002), per un mix unico di consistenze. “Il baccalà è il pesce di montagna, il pesce dell’interno dell’Abruzzo, il pesce di riserva e di conserva – scrivono -. La materia prima, i peperoni, diventa un caramello vegetale puro per glassare il baccalà senza un’oncia di zucchero. La proiezione delle tradizioni del passato nel futuro, senza tradirle era presente già 18 anni fa”.

E ancora i Capellini laccati al pomodoro (2009), esaltazione di un piatto umile. “Oggi dire acqua di pomodoro è quasi un’ovvietà – spiegano dal ristorante -, allora non proprio. I capellini sono cotti in un estratto di pomodoro puro e poi laccati con la glassa ottenuta tra l’amido della pasta e lo zucchero naturale del pomodoro. Il risultato è duplice: un concentrato di intensità e struttura, e l’ingresso ufficiale di un formato di pasta umile come i capellini, nell’alta ristorazione”.

Basta un’immagine per cogliere la prelibatezza di ogni singolo piatto. La descrizione che ne fornisce il ristorante Casadonna Reale mostra la passione e l’esperienza che si celano dietro ad ogni ricetta. Per godere pienamente della cucina proposta dai fratelli Romito bisogna incrociare le dita e sperare di riuscire a rientrare nella lunga lista di prenotazioni.

Le immagini utilizzate in questo articolo sono tratte dalla pagina facebook Casadonna Reale


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